Medaglioni di ricotta impanati e insalata di carciofi (versione per tutti e per celiaci)

Questo articolo è disponibile anche in: Italiano (Italien)

Ingredienti per 4 persone:
800 gr. ricotta 
2 uova
pangrattato (per me senza glutine)
olio per friggere
6 carciofi
olio d’oliva
aceto o limone  (per me Aceto di pomodoro Mutti)
sale
pepe


Tempo di preparazione: 15 min.
Preparazione:
Così come il pescivendolo suggerisce come cucinare l’alalunga, anche il salumiere consiglia come preparare la ricotta 🙂
Acquistare una buona ricotta (io preferisco quella vaccina perchè quella di pecora è troppo grassa) e tenerla in frigo almeno un paio di giorni, facendo scolare il liquido in eccesso, perchè sia più asciutta. Di solito le vendono nelle vaschette forate a forma di cono: basta appoggiarle su di un piatto fondo, coprirle e togliere il siero in eccesso. Basta poi capovolgerla sul piatto e mantiene la forma, rendendo più facile tagliarla.  Affettare quindi questo cono in sezioni da circa 1 cm, passarle nell’uovo battuto e poi nel pangrattato (per me senza glutine della Nutrifree). Volendo potete arricchire la panatura aggiungendo al pangrattato del formaggio grattugiato, del pepe e del prezzemolo tritato. Friggere questi medaglioni in olio caldo fino a doratura (io ho usato la padella Thermopoint Ballarini). Pulire i carciofi tenendo solo il cuore tenero, togliere l’eventuale barba centrale e affettarlo molto finemente. Versare i carciofi affettati nell’insalatiera e condirli con una vinaigrette (olio d’oliva, sale e aceto bianco) oppure una citronette (olio d’oliva, sale e succo di limone). Io ho scelto di nuovo la versione olio d’oliva, sale, pepe e aceto di pomodoro Mutti.  Lasciare macerare una decina di minuti prima di servire. Io l’ho trovato un piattino squisito e quindi grazie al salumiere 🙂
Oggi niente torta Mimosa o dolci simili, ma con la bella panatura dorata che richiama i raggi del sole, auguro a tutte le donne una felice ricorrenza e auguro agli uomini (quelli che ancora non l’hanno imparato e sono davvero tanti) di imparare ad apprezzare davvero il valore di una donna in gamba (perchè anche di donnine ce ne sono tante), senza sprecare la propria vita nel tentativo (riuscito) di sminuirla.

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