Questo articolo è disponibile anche in: Français (Francese)
Buon inizio settimana.
Qui abbiamo un anticipo di estate che ci fa ricordare quanto si soffra il caldo nella bella stagione e che ci spinge alla preparazione di piatti freschi e soprattutto veloci, come questo.
Ho pensato ad una ricetta che valorizzasse un ingrediente che tenevo a presentarvi e cioè il pesto di mandorle, splendida variante del più noto pesto genovese ma che mi sta più a cuore in quanto rappresenta, a mio avviso, la Sicilia nella sua più intima essenza.
Quasi tutte le persone che possiedono un appezzamento di terra qui, seppur piccolo, hanno almeno un albero di mandorle, come uno di limoni, il rosmarino e l’alloro.
Mai comprato mandorle in vita mia.
Quando ero piccola, all’inizio dell’estate comparivano le prime mandorle piccine piccine – con la buccia verde smeraldo e dalla consistenza relativamente morbida perchè la mandorla ancora non si era formata, quindi l’interno era tenerissimo e dal sapore deliziosamente asprigno.
Durante le ore di gioco con gli altri bambini andavamo nella campagna dei ditorni (e ce n’è parecchia, essendo io di origini fieramente campagnole e paesane) e mangiavamo direttamente dalla fonte questi squisiti frutti con il benestare del vicinato che si vedeva sottrarre allo stesso modo ciliegie, gelsi, more… che bei tempi!
E i pomodori secchi poi! Strettamente facenti parte della nostra tradizione, venivano preparati dalle casalinghe che posizionavano i pomodori lavati e tagliati a metà su delle assi di legno o delle reti che venivano lasciate al sole ad asciugare.
Ad intervalli regolari venivano girati dall’altro lato e stavano così per dei giorni.
Nei paesi c’è ancora chi lo fa, basta avere lo spazio in un cortile, un largo terrazzo o in giardino.
Stesso procedimento per i pomodorini ciliegino tipici di Pachino (Sr).
Il procedimento permetteva e permette la conservazione del prodotto anche a stagione terminata, mantenendo intatte le proprietà ed esaltando il sapore.
E chi ci pensava ai pesticidi e al biologico? tutto era biologico!
Andavamo in piena estate a dare una mano nel raccogliere i pomodori e poi a settembre l’uva e mangiavamo direttamente dopo avere raccolto dalla pianta.
Come lo spieghi ora ai bambini che non si può più fare e che è meglio lasciare la frutta e la verdure ammollo in acqua e bicarbonato per sicurezza?
Era un altro mondo e un altro tipo di rispetto per la natura.
Scusate per la divagazione, di solito evito ma stavolta non sono riuscita a fermarmi.
Torno alla mandorla e al piatto di pasta con cui avevo pensato di darle risalto.
Nella mia immaginazione le tagliatelle con pesto di mandorla, asparagi e pomodori secchi sarebbe stato un piatto da alta ristorazione.
Quando ho mangiato la prima forchettata ho detto a mio marito: “ma che ci vado a fare al ristorante? io mangio magnificamente a casa mia e senza pericoli e contaminazioni!” e mio marito mi ha risposto: “quanto sei modesta“!
Ma che c’entra?? sono i prodotti ad essere buoni, io mi limito a abbinarli!
Si sarà capito che questo piatto mi è piaciuto molto….vero?
Ingredienti per 4 persone
400 g tagliatelle (per me di farina di riso semigreggio senza glutine della Piaceri Mediterranei)
pomodori secchi sott’olio
pesto di mandorle Cascina San Cassiano
asparagi
olio d’oliva
pepe
Procedimento
Cuocere le tagliatelle per il tempo indicato sulla confezione.
Nel frattempo pulire e tagliare le sole punte agli asparagi.
Fare scaldare un filo di olio d’oliva in una padella e versare le punte di asparagi.
Aggiustare di sale e pepe e fare cuocere solo qualche minuto.
Scolare i pomodori dall’olio, tagliarli a pezzetti e aggiungerli agli asparagi.
Scolare la pasta al dente, versarla nella padella con gli asparagi, aggiungere il pesto di mandorle, mantecare e servire subito.
* Le quantità dei vari ingredienti non sono state indicate, regolarsi secondo i propri gusti.
15 Comments
Stefania Cucina
29 Aprile 2013 at 16:25Questo pesto di mandorle mi sembra fantastico, e l'abbinamento è azzeccatissimo!
Valentina
29 Aprile 2013 at 16:39Questo piatto mi ha fatto innamorare… primo perché amo i pesti, secondo amo i pomodori secchi e le mandorle, le tagliatelle… insomma, il piatto per me! 😀 Salvo subito la ricetta, grazie! 🙂 Un bacione e complimenti :**
Giovanna Bianco
29 Aprile 2013 at 17:15Un piatto perfetto per questi giorni di sole, almeno qui al sud. Un abbraccio.
franca
29 Aprile 2013 at 17:24wow, che meraviglioso piatto , mi ci butterei a capofitto,
bravissima
baciuzzi 🙂
Marilù
29 Aprile 2013 at 17:35Deve essere un piatto buonissimo, sarà che anche le foto sono davvero molto belle, ma mi è salita una certa fame a guardare questa ricetta!
Fabipasticcio
29 Aprile 2013 at 18:13Mi ripeto…ti è avanzato un piatto per me? C'è il gusto per le materie prime, c'è la sapienza di vedere quelle materie prime sbocciare in una cosa meravigliosa…non c'è bisogno di Masterchef o di altro. Grande Sonia e non solo per la cucina, grande perchè sei una persona speciale♥
paneamoreceliachia
29 Aprile 2013 at 18:16Sei un mito. Dillo a tuo marito! Oggi sei stata più chiacchierina del solito…mi piace!!!come queste tagliatelle deliziose. Bacioni forti, Ellen
Tiziana
29 Aprile 2013 at 19:16Quel tocco di pomodori secchi fa al caso mio!!!!
Stefania
29 Aprile 2013 at 19:30Che piatto bello, colorato e buono!!!
Io so benissimo cosa significhi raccogliere i frutti direttamente dagli alberi, che bell'infanzia abbiamo avuto!
Brava brava e ri brava!
Bacetti
Ketty Valenti
29 Aprile 2013 at 20:00Questo piatto lo devo provare….vado matta per la pasta accidenti a me perchè mi piacciono solo le cose che mi fanno ingrassare? ma come si fa a rinunciare a cotanta prelibatezza!
Z&C
paneamoreceliachia
29 Aprile 2013 at 21:48Manco da un pò lo so, ma ora recupero che già ho visto la torta e devo approfondire, ma prima… le mandorle!!!!! Sonia cosa mi hai ricordato…un tuffo nella gioventù! Non sai quanto mi piacevano le mandorle ancora verdi, quando dentro sono ancora un pò…gelatinose? no, non so come definirle, però quando ancora non sono belle bianche ma acquose!!! Ne ho mangiate una valanga…che dici lo trovo un albero in Trentino dove andarle a rubare? …altrimenti che gusto c'è? AHAHAHAHA 😀
baci
alice
Katia D G
30 Aprile 2013 at 8:24Quanti ricordi! Quanti mal di pancia, dopo aver esagerato nelle scorpacciate! Altri tempi! Altri luoghi!
Grazie Sonia, per aver, ancora una volta, risvegliato la
mia memoria. Ottima la ricetta. Una curiosità: il tuo pesto cosa contiene, a parte le mandorle?
Sonia
30 Aprile 2013 at 15:53Stefania cucina, è fantastico in effetti 😉 grazie mille e buona serata 😀
Valentina, abbiamo gli stessi gusti 🙂 grazie a te e un bacioni :-X
Giovanna, è vero 😉 un pò troppo caldo ma ancora sopportabile, qundi un piatto così va bene 🙂 grazie mille!
Franca, dai che ti direziono il piatto per cadere al centro :-)) grazie tesoro, un baciuzzo anche a te :-X
Marilù, sono proprio contenta che ti piaccia, grazie per i complimenti e un abbraccio 😀
Fabiola, grazie di cuore per tutto! a te cucinerei questo ed altro, bacioni affettuosi :-X
Ellen, ha ha ha ora glielo dico..che impari ad apprezzarmi per la cheffina che sono, giusto??!! hihihi amo molto l'autoironia, mi piglio per i fondelli io prima che lo facciano gli altri 😉 grazie di cuore e bacetti :-X
Tiziana, ti dirò che ci stanno molto bene 😉
Sté, ma è vero che era troppo bello?? ora giustamente l'albero di gelsi è morto, il ciliegio si è suicidato e le mandorle non riesco più a fregarle perchè liscio il momento giusto :-(( bella infanzia all'aria aperta, con il carrozzo e i fichi d'india freschi freschi appena munnati 😉 grazie gioia e bascetti :-X
Ketty, e tu lo dici a me?! io adoro la cioccolata, i carboidrati e i dolci..perchè non sono genticamente sicca e raccolgo adipe nei punti sbagliati?? uffa!!! grazie ciccia e bacioni :-X
Alice, hahhhhhaaa parliamo la stessa lingua!! hai saputo descrivere esattamente la mìnnula così com'era, grazie!! che bei ricordi! picchì…in Trentino alberi da trafugare non ne avete?? e che cavolo di disgrazia è??! se non sono rubate non è la stessa cosa! grazie e bacioni :-X
Katia, hahhhaaa verissimo, i mal di pancia..è vero! grazie a te Katiù per le belle cose che mi scrivi e per il tempo che mi dedichi, anche quando non ne avresti 😉 questo pesto contiene: 64% di mandorle dolci e amare, olio d'oliva, sale, spezie, aromi naturali e poi gli acificanti per la conservazione credo… è molto buono, un misto tra dolce e salato con una giusta granulosità che non da fastidio. bacioni e grazie di cuore :-XX
Raffaella Massa
3 Maggio 2013 at 9:41Che meraviglia poter mangiare le mandorle direttamente dalla pianta; la tua ricetta è un tripudio di sapori, la proverò. Tra l'altro mi incuriosisce anche quel tipo di pasta, chissà che non riesca a trovarla nel negozio che ha appena aperto in Alessandria. Ciao carissima, ti auguro un buon fine settimana
Sonia
3 Maggio 2013 at 15:11Ciao Raffy, bello si! bei ricordi… certo che la trovi, è già in commercio, male che vada contatti l'azienda e chiedi lumi 😉 grazie mille e buon fine settimana anche a te 😀