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Pizza faccia di vecchia con pomodoro e caciocavallo e con video ricetta
La pizza faccia di vecchia è una pizza che ho mangiato per la prima volta tantissimi anni fa in un paesino nei pressi dell’aeroporto di Palermo che si chiama Torretta.
A Torretta lu zi Caliddu s’inventò, a quanto pare, questa pizza dal nome strano, nome dovuto forse ai fossi fatti con le dita sulla base della pizza, o forse alla rugosità del condimento una volta cotto che fa somigliare la pasta al viso segnato di una persona molto anziana.
Sta di fatto che io l’ho assaggiata tantissimi anni fa in loco e non l’ho mai più mangiata, per quanto mi fosse piaciuta tanto, perché Torretta non era proprio dietro l’angolo per noi e si sa la vita è davvero troppo frenetica per fare quasi 100 km a/r per una pizza.
Somiglia tanto allo sfincione palermitano, ma è la base della pizza ad essere diversa.
Lo zi Caliddu non svela i suoi segreti ma, dopo una descrizione minuziosa fattami da mia cognata che conosce bene il prodotto, ci ho provato ed eccola qui.
Quindi, base di pizza classica e condimento semplice e povero ma, come tutte le preparazione basiche e appartenenti alla cucina povera, di un buono incredibile.
Ho usato la stessa base per pizza preparata qui, ma ho leggermente ridotto la quantità di acqua e aumentato di un ninnino il lievito perché in casa fa leggermente meno caldo di un mese fa.
Infatti, tutta la prima del video, è la stessa vista nella pizza alla Chris Bianco: stesso procedimento, stessi tempi di riposo, stessa stesura, per cui non ho girato un nuovo video, ma ho attinto a quello già girato.
Ho invece ripreso tutto il procedimento della preparazione del condimento, della finitura, della cottura e dell’assaggio.
Io ho condito una pizza mentre, la seconda che vi mostro in video, l’ho precotta e congelata.
È molto buona, croccantina nei bordi e sofficissima, vale la pena provarla.
A differenza dello sfincione c’è meno condimento e meno pasta, sapori simili ma cottura e resa diverse.
Consiglio di assaggiarli entrambi e scegliere la versione preferita, per me sono a pari merito.
Buon fine settimana, enjoy!
Ingredienti per due pizze
300 g mix per pizza senza glutine (per me mix per pinsa di “Le selezioni di Fabio”)
280 g acqua
3 g lievito di birra fresco
6 g sale
10 g olio d’oliva
1 cucchiaino di miele
per il condimento:
1 litro salsa di pomodoro
2 cipolle
olio d’oliva
160 g caciocavallo fresco
4 cucchiai di caciocavallo grattugiato
pangrattato senza glutine
origano
sale
pepe
basilico
Procedimento
Prepara il condimento.
Affetta finemente la cipolla e falla rosolare per qualche minuto in una casseruola con dell’olio d’oliva.
Prima che prenda colore, versa un poco di acqua e aspetta che evapori.
Ripeti lo stesso procedimento per altre due volte, bisogna che la cipolla diventi tenerissima.
Versa in casseruola la salsa, aggiungi del basilico, del pepe e del sale e aggiungi anche un pochino di acqua.
Copri e lascia cuocere a fiamma dolce fino a che la salsa non risulta essere più ristretta, cremosa.
Metti da parte e lascia raffreddare.
Nel frattempo prepara la pasta per la pizza.
Versa l’acqua nella ciotola dell’impastatrice e aggiungi il lievito e il miele.
Aggiungi il mix e impasta per circa 10 minuti con il gancio, staccando spesso l’impasto dal fondo e dalle pareti della ciotola.
Incorpora il sale e l’olio e sostituisci il gancio con la foglia, lasciando impastare per circa 10 minuti.
Ungi una ciotola, versa l’impasto e lavoralo con la spatola unta in modo da formare una palla liscia.
Copri la ciotola e lascia lievitare per un’ora.
A casa mia ci sono 25°, ma non è arrivato a raddoppiare, solo lievitare un poco.
Pesa l’impasto e dividilo in due parti (per me 2 x 290 g).
Con le mani e il piano di lavoro ben unti, forma dei panetti molto lisci.
Poggiali su un vassoio infarinato con farina di riso finissima, distanziandoli tra di loro, e lasciali lievitare nel forno spento fino al raddoppio.
Ho aspettato un’ora circa.
Stendi i panetti su due fogli di carta da forno, allo spessore che desideri tu e con il cornicione dello spessore che preferisci.
Infarina quando serve con farina di riso finissima.
Puoi anche stendere sulla spianatoia e poi spostare i panetti sulla pala per infornarli.
Copri con uno strofinaccio pulito e lascia lievitare per altri 30 minuti, o per il tempo necessario al forno per raggiungere la massima temperatura consentita.
Nel frattempo scalda il forno lasciando al suo interno la pietra refrattaria, posizionata nella parte bassa.
Condisci le pizze con un poco di salsa, aggiungi dei cubetti di caciocavallo fresco, copri con altra salsa, poi spolvera con del pangrattato e del caciocavallo grattugiato.
Una spolverata di origano e un filo d’olio d’oliva e inforna.
Se usi un forno casalingo che raggiunge 250°/270°, dovrai farla cuocere per circa 10/12 minuti, girandola di 180° a metà cottura e infornandola direttamente sulla pietra refrattaria rovente.
Nel caso di forno per pizza che raggiunge 450°, potrai cuocerla per circa 8 minuti (dipende dal tuo forno), girandola sempre di 180° a metà cottura, in modo che la cottura sia uniforme.
Consigli
Se non trovi questo mix, puoi usare, a parità di ricetta, Mix B Schär, EmraFoods, MaxFree.
In alternativa, puoi rifarti a questo mio video in cui ti mostro come preparo la pizza con altri mix o con più mix miscelati tra di loro.
Puoi preparare la salsa anche il giorno prima e conservarla in frigo.
Se ti piacciono, puoi aggiungere le acciughe sott’olio.
16 Comments
annaferna
20 Novembre 2013 at 6:13ciao Sonia
avrà un nome strano ma lu zi Caliddu ha creato una bontà ^_^. condivido quel che hai scritto di Stefania <3
baciotto
paneamoreceliachia
20 Novembre 2013 at 8:31Super sta pizza, da provare, io però ometto la cipolla che chissa perché sulla pizza non mi piace. I misteri della mia mente…!!! Un abbraccio
ALice
Mariabianca
20 Novembre 2013 at 8:51Il nome di questa pizza e' tutto un programma.anche a Trapani ho scoperto che,ultimamente,le pizzerie mettono a muddica sulle pizze……devo provare.
Un abbraccio,brava come sempre.
Sonia
20 Novembre 2013 at 17:11Annaferna, ha ha ha, una vera bontà! baciotto a te cara
Alice, ma se la frulli manco la senti 😉 bacioni e grazie!
Mariabianca, grazie tesoro! bacioni grandi
Stefania
20 Novembre 2013 at 17:35Ma è il tuo autoritratto?!
Ah ah ah!!! Battutaccia cattiva però ci stava bene 😉 anche se non lo penso minimamente!!!
Bravo lu zi Caliddu e brava tu che ti sei ricordata di questa specialità.
Come ti sei trovata con la farina che hai usato?
Baci cciovane fuori e dentro 😉
Sonia
20 Novembre 2013 at 20:29hahhahhaaaaa ho chiesto al marito di farmi una foto per riuscire a fare la pizza…benissimo mi trovai con sta farina…presto provo anche quella per pane….grazie soralla di cciovane, bascetti!
Franci
21 Novembre 2013 at 7:18Alla faccia della vecchia, cara Sonia.Mi sembra paradisiaca!
sississima
21 Novembre 2013 at 12:30ma che buona questa pizza, per me la pizza è un alimento al quale proprio non so resistere, un abbraccio SILVIA
Sonia
21 Novembre 2013 at 19:25Franci, ha ha ha grazie mille carissima!!
Silvia, sono proprio contenta che vi piaccia, baciiii
Viviana Aiello
21 Novembre 2013 at 23:46Pensa che da noi la facciamo ma senza nulla sopra e si chiama proprio così. Tra le prime infornate dei miei, quando il forno a pietra è caldissimo tanto da non poter mettere le pizze!
MI sono unita ai tuoi lettori, perdonami per il ritardo ma ultimamente non riesco nemmeno a star dietro al mio blog come vorrei.
Mega kiss Sonia!
Araba Felice
22 Novembre 2013 at 16:46Sonia, grazie!!! 🙂
E che buffo nome questa ricetta!
Sonia
22 Novembre 2013 at 19:09Viviana, benvenuta, che bello leggerti qui. Non ti preoccupare 😉 bacioni a te
Stefania, grazie a te carissima!
Fabipasticcio
24 Novembre 2013 at 17:13golosa e con le acciughe? messa nella wish list, ma bisogna che me la reinventi per mangiarla e per farla per tutti e tre.
Ma quante farine provi? Sempre con le mani in pasta :-*
Sonia
25 Novembre 2013 at 12:32non ho dubbi che ci riuscirai! grazie mille carissima, bacioni
Federica Simoni
26 Novembre 2013 at 8:54😛 buonissssssssssima!
Sonia
26 Novembre 2013 at 12:41grazie!!