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Pitoni messinesi con la scarola, fritti e senza lievito
I pitoni (o pidoni) messinesi sono dei grossi calzoni fritti tipici dello street food della città di Messina.
Si tratta di una pasta senza lievito stesa sottilmente e farcita con scarola riccia, acciughe e tuma (o primo sale).
Ne sento parlare da anni, ma non li ho mai né assaggiati né fatti prima d’ora.
Ho cercato un poco sul web e mi sono fatta un’idea di come dovrebbero essere.
Ho usato un mix per pane ma in realtà, col senno di poi, avrei dovuto usare un mix per pasta fresca.
Questo è un impasto senza lievito, a base di strutto e vino bianco (questa è la tradizione) che viene steso e ripiegato più volte su se stesso per poi essere steso sottilmente.
In frittura la pasta dovrebbe fare delle bolle in superficie e la pasta apparire leggermente sfogliata (grazie al fatto che è stata più volte piegata su se stessa).
La pasta mi ha fatto molto ricordare quella dei cannoli, che però io stendo con la macchinetta per la pasta.
Questa qui l’ho stesa con il mattarello e si stende molto bene.
Si fa un poco di fatica a fare una sfoglia sottile, ma ci si riesce benissimo.
I miei pitoni sono risultati leggerissimi, la pasta davvero sottile, ha sfogliato un poco e ha delle piccole bolle, non moltissime in realtà.
La farcia è eccellente, anzi i pitoni proprio sono buonissimi!
Io ho usato il primo sale perché la tuma l’avevano finita, ma ho messo acciughe (che adoro) e la scarola riccia.
Ma che c’entra questo con San Giuseppe?
Assolutamente nulla! 😀
Non ho fatto le zeppole o le sfince stavolta, se cliccate qui però potrete gustarle comunque.
Buon fine settimana, e buona festa.
Enjoy!
Ingredienti
per la pasta:
300 g Mix per pane senza glutine Nutrifree
160 g acqua
20 g vino bianco secco
30 g strutto
4 g sale
per la farcia:
un cespo di scarola riccia
filetti di acciughe sott’olio
200 g tuma o primo sale
pepe
olio d’oliva
olio per friggere
Procedimento
Versa il mix, il sale, il vino bianco e l’acqua in ciotola ed inizia ad impastare.
Unisci lo strutto ed impasta a lungo finché non otterrai un impasto liscio, omogeneo e della stessa consistenza di una pasta frolla morbida.
Semmai servisse, unisci pochissima acqua.
Copri con pellicola e lascia riposare per 30 o 60 minuti.
Nel frattempo prepara il ripieno.
Lava la scarola, asciugala e tritala finemente.
Versa la scarola in una ciotola, condiscila con olio e abbondante pepe macinato al momento.
Taglia la tuma a cubetti piccoli e sminuzza le acciughe che avrai scolato dal loro olio.
Versa tutto in ciotola con la scarola e mescola molto bene.
Riprendi la pasta e stendila con un mattarello.
Piegala su se stessa e ristendila ancora sottilmente.
Ripeti questo procedimento per 4 o 5 volte.
Stendi la pasta molto sottilmente, ad uno spessore di circa 3 mm e ritaglia dei dischi.
Io ho ritagliato dei dischi da 20 cm per dei pitoni più piccoli, ma puoi anche farli fino a 18 cm se lo preferisci.
Disponi un poco di farcia al centro e richiudili a mezza luna.
Con una forchetta sigilla bene tutto il bordo.
Scalda l’olio in una casseruola dai bordi alti e friggi i pitoni in olio profondo finché non saranno gonfi e dorati.
Man mano che li friggi, sistemali su carta assorbente.
Consigli
Se cambi mix dovrai valutare tu la quantità di acqua da usare.
Come tutti i fritti, va consumato poco dopo.
Anche dopo qualche ora i pitoni erano molti buoni, sofficissimi all’interno e leggermente croccanti all’esterno.
Con questo mix non c’è molta coloritura sulla superficie.
Con questa quantità di pasta ho preparato circa 16 pitoni, ma poi dipende molto dalla grandezza e dallo spessore della pasta.
2 Comments
Piccolalayla - Profumo di Sicilia
19 Marzo 2021 at 12:15Quando ho visto la foto non volevo crederci, poi ho letto bene il titolo e mi sono sentita subito a casa!!! Grazie per avermi ricordato i sapori della mia città. La nostalgia di casa aumenta giorno dopo giorno … ma arriverà il momento per tornare! A presto LA
Sonia
19 Marzo 2021 at 12:19Ciao, sono davvero felice che ti abbia ricordato cose belle!!! Sono certa che tra poco potrai tornare e gioire dei sapori e colori della nostra terra. A presto e grazie!